IMPORTANZA DEL CACAO NEL PASSATO

Strumento di baratto presso i Maya

Le terre della penisola dello Yucatan, la costa pacifica del Guatemala e la selva del Chiapas furono le prime a conoscere la pianta di cacao perché grazie ad una umidità costante ed alla grassa terra della foresta tropicale erano l'habitat ideale per questa pianta. La pianta di cacao è un arbusto dal tronco spesso e i suoi frutti sono ovali e circondati da foglie verdi scuro. I primi a coltivare cacao furono i Maya sotto il regno di Hunahpu (terzo re maya).
Il frutto di questa pianta era così prezioso per questa civiltà tanto da venir utilizzato come moneta, per esempio un coniglio costava 10 semi, uno schiavo 100 (quantità utile per fare 25 tazze circa di cioccolata) ed anche le prostitute si cedevano per chicchi di cacao.
Questa pianta era apprezzata anche per le sue qualità curative.
Il cacao veniva anche usato nelle cerimonie religiose: i sovrani mischiavano con autosacrificio il loro sangue alla cioccolata per offrirli agli dei.
I Maya consumavano il cacao come bevanda calda mischiando i semi tostati e macinati con dell'acqua.
La parte più prelibata della cioccolata era la schiuma e per ottenerla veniva utilizzato un frustino di legno. Veniva consumato anche sotto forma solida o semiliquida, mischiato a farina di mais.
Nella preparazione veniva spesso aggiunto peperoncino e frutta.
Il glifo del cacao è molto ricorrente su vasi e geroglifici maya, nelle scene di cerimonie religiose e nelle scene mitologiche.
Fu coltivata anche dagli Aztechi e successivamente alla conquista spagnola il cacao iniziò la sua diffusione.

Dal cacao al cioccolato